L’inflazione giapponese

da | 22 Mar, 2024 | news finanziarie | 0 commenti

La decisione della banca centrale giapponese di aumentare i tassi di interesse per la prima volta dal 2007 è stata motivata dalla necessità di contenere l’inflazione.

Il paese asiatico era rimasto l’unico tra le economie avanzate a non aver ancora aumentato i tassi, lo strumento che le banche centrali utilizzano per tenere sotto controllo la crescita dei prezzi.

Ma negli ultimi due anni si sono sviluppati due fenomeni che hanno riguardato solo l’economia giapponese e che hanno portato anche lì un aumento dei prezzi, anche se più lento e contenuto.

Il primo deriva dalla debolezza della valuta locale, che ha reso molto più care di un tempo le importazioni di merce straniera.

La seconda tendenza ha a che fare con l’aumento degli stipendi, Questi rialzi sono motivati dalla generale crescita del costo della vita, ma anche dal fatto che in Giappone c’è un problema strutturale di carenza di lavoratori, che diventa progressivamente sempre più grave a causa di un generale invecchiamento della popolazione. Sono due fenomeni tipici del Giappone e un po’ scollegati rispetto a quanto avvenuto nel resto del mondo, indicativi dell’eccezionalità del caso giapponese.

Proprio per questo, finora la banca centrale non era mai intervenuta sui tassi di interesse, tenendoli bassissimi.

In ogni caso si tratta di un aumento solo del 0,1%, un valore minimo.

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