Lavoro e innovazione tecnologica

da | 16 Dic, 2020 | scenario economico | 0 commenti

La riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario, può essere una risposta all’attuale stress del mercato del lavoro.

Un’analisi interessante de Il POST.

Nel caso specifico dell’Italiasi pongono almeno due grandi problemi: la parità di salario, in un contesto in cui i salari sono già molto bassi, si tradurrebbe nell’incentivo a cercare un secondo lavoro per arrivare a una soglia consona di reddito mensile da lavoro; inoltre si rischierebbe di arrivare a una polarizzazione. Da una parte ci sarebbero settori dove ci si può permettere di lavorare meno perché i salari sono alti, ma sarebbero piccole nicchie; dall’altra ci sarebbero intere filiere che non godrebbero di questo privilegio.

È molto importante capire se ci si trova in un momento di crisi o di espansione. In questo secondo caso probabilmente si avrà anche un aumento dell’occupazione, mentre se la manovra venisse fatta durante una recessione l’effetto sul numero degli occupati non si verificherebbe. In tempo di crisi, come ad esempio durante una pandemia, per le aziende il problema è duplice: se non aumenta la domanda, ne risente anche la produzione, quindi le imprese non avranno necessità di aumentare i dipendenti. In questo caso, per assorbire le perdite occupazionali, la riduzione di orario non offrirebbe insomma alcun incentivo».

Infine, se le persone non sono convinte di avere più tempo a disposizione per loro, faranno straordinari. Servirebbe, insomma, un lungo processo innanzitutto culturale perché questa possa diventare una manovra che porta benefici.

qui l’articolo completo https://www.ilpost.it/2020/12/12/una-settimana-lavorativa-di-4-giorni/

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