Il Governo al lavoro sul Recovery Plan

da | 14 Apr, 2021 | News | 0 commenti

Nello specifico, il PNRR o Recovery Plan o Next Generation è un elenco di progetti (all’interno del documento si chiamano “schede progetto”) in cui ogni Governo nazionale spiega nel dettaglio per quali investimenti produttivi o in quali incentivi intende dividere i fondi europei. Per ogni progetto sono descritti tempi di spesa e realizzazione (il “cronoprogramma”), i vari passaggi della realizzazione del progetto (le “milestone”, cioè le pietre miliari), gli obiettivi da raggiungere (i “target”) e quali enti dello stato se ne occuperanno (ministeri, aziende pubbliche, enti locali e così via).

La Commissione Europea ha predisposto anche dei tempi di spesa: i fondi ricevuti dovranno essere impegnati al 70 per cento entro il 2022 e al 100 per cento entro il 2023. Inoltre, i progetti dovranno essere conclusi entro il 2026. Significa che, per esempio, se l’Italia intende usare una porzione dei fondi per costruire un nuovo ponte sul Po dovrà aver già chiuso tutti i contratti per la costruzione entro il 2023 (ma meglio nel 2022), e aver completato il ponte entro il 2026.

L’erogazione dei fondi è scaglionata nel tempo anche perché l’Unione Europea vuole controllare che siano usati in maniera appropriata: ogni sei mesi ci sarà un riesame dei progetti, dal quale dipenderà l’erogazione di nuovi fondi. La Commissione ha stabilito criteri ben precisi per la valutazione.

In particolar modo, almeno il 37 per cento delle previsioni di spesa di ciascun piano dovrà sostenere la transizione ecologica, e almeno il 20 per cento la trasformazione digitale.

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